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Don Chisciotte 4.0

Viaggio nel tempo

il mondo contemporaneo visto
con gli occhi di Cervantes 

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tra passato, presente e futuro

Copia di sailing_luna rossa 01.png

Le attività artistiche si alimentano con la pratica del vissuto, la dimensione di esperienza che è da stimolo alla creatività che si esprime nelle sue forme.

Nella scrittura, in cui si è riversata la creatività oltre alla pratica del narrato, ho  esplorato la via  del racconto  delle intuizioni dell’anima e del pensiero, facendo rivivere nel presente alcuni protagonisti del passato.

E’ iniziata così l’avventura del sommo Poeta nel suo viaggio dal cielo alla terra, nella finzione narrativa di tornare a vivere il presente forte della sua esperienza, della sua visione, della sua appartenenza oramai alla dimensione non più terrestre, a cui viene comunque temporaneamente prestato. Un modo di congiungere terra e cielo, in pratica la modalità di vivere contemporaneamente la dimensione materiale e quella spirituale.

Con molta leggerezza e direi anche con molta ironia, senza prendersi troppo sul serio. 

Sulla scia di questa esperienza, è tornato nella contemporaneità anche un altro protagonista del passato, un’icona dell’immaginario collettivo protagonista della narrativa, la cui figura mi sembra forse la meglio adatta ad interpretare, e praticare, le follie del tempo moderno: quel Cervantes che assume, nel suo ritorno, le vesti della sua figura più rappresentativa, il cavaliere gentiluomo Don Chisciotte, a cui potremmo preconizzare un brillante posizionamento sui social, data l’attitudine dei canali digitali a creare mondi, sconvolgendo in parte la realtà, distaccandosene per crearne di nuovi.

In realtà, il protagonista delle nuove avventure non è Don Chisciotte di cui lo scrittore prende solo la veste esteriore, è infatti lo stesso Cervantes che riattraversa le dimensioni tra cielo e terra per tornare a sperimentare semplicemente la contemporaneità dell’essere umano, per vedere se il tratto caratteriale è più forte del condizionamento delle forme sociali corposamente plasmate dal progresso nello scorrere del tempo, dei secoli.

Comprese il nostro eroe, di nuovo in campo per compiere memorabili imprese anche nella modernità, che le sfide dell'oggi passavano in primis attraverso l'incontro e lo scontro con la cultura moderna, con i suoi tratti, con il suo appropriarsi di una metrica di giudizio che guarda molto all’ equilibrio delle relazioni e poco ai nobili sentimenti, molto alla forma in un tecnicismo senza anima, e poco all'anima che si muove tra il bene e il male, tra sentimenti positivi e turbolenze negative. In cui il parametro economico diventa chiave di apertura e chiusura delle porte, parametro di possibilità o impossibilità, di riconoscimento o di dimenticanza.

Fu così che due figure epiche della letteratura, Dante e Don Chisciotte, dopo il loro incontro nella terra d'abruzzi, nella turbolenza della loro esperienza passata, tra un arrosticino e un bicchiere di vino, concordarono di dover verificare se il rinnovato mondo evidenziasse gli stessi tratti evolutivi culturali e di vita nei diversi territori della terra.

E così, dopo essersi incontrati di nuovo davanti al municipio della città che ospitava il sommo poeta, concordarono che il loro fu solo un arrivederci e un appuntamento in quello che sarebbe stato il loro

 

incontro nella Mancia

oppure chissà, magari quello sarà il punto di convergenza dopo aver esplorato altri luoghi ed itinerari, sono tempi in cui pianificare il futuro ha meno del senso di vedere cosa ne sarà di noi ..domani

Infatti, come potete vedere nell'illustrazione, Don Chisciotte è ora in viaggio a bordo nave. Non è difficile intuire la meta, le vicende contemporanee lo hanno così tanto impressionato risvegliandone la forte connotazione ideale di combattere le ingiustizie,  confermando, come se ce ne fosse ancora bisogno, che nel tempo moderno, la fantasia, l'immaginato, anche del male, è realtà e ancora una volta il ribaltamento di quel reale significherebbe semplicemente ripristinare una normalità che, quella si, non si vede più.

Copia di Copia di ancora tu_2023 (2).png

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Fa che in ognuno di noi torni a radicarsi l’idea che non c’è altro senso del cammino della vita che la costruzione e la ricerca dell’amore”

 

L’isola che non c’è - Susanna Tamaro

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