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E' in fin dei conti, sostenere la cultura, l'indipendenza, la libertà della scelta. La libertà della scelta è anche nell'atto di disposizione, anche piccolo, in generale e non solo in questo caso.

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La naturale prosecuzione di "Torneranno i sogni?", che racconta il passato, in "Cosa succede in Cttà" mi occupo dei temi contemporanei, del 2020 e poi dal 21 al 23 nel volume II, del percorso in itinere verso il progredire del tempo,  osservando l'evoluzione o l'involuzione dell'umanità verso il futuro, un viaggio che ha bisogno di ridefinire percorsi per tornare a sognare sistemi di vita sostenibili e di equilibrio.

"Cosa succede in Città", versione base con il politicamente corretto disattivato. i pensieri differenti vanno accettati, in quanto contribuiscono a dar voce alle differenze e non bastonati per imporre il silenzio e ricondurre alle codifiche omologate. Politicamente corretto disattivato non ha nulla a che vedere con l'esistenza di un pulpito "politicamente corretto", ma è proprio questo l'elemento caratterizzante, molto spesso anche chi ha molta conoscenza dei meccanismi disfunzionali del nostro tempo, tace, per non soggiacere alle frecciate di rimbalzo. Nelle società fortemente caratterizzate dai legami di gestione e controllo del potere e dei poteri, ciò che non piace è bene non dire.

Nei miei scritti supero ogni remora in tal senso, il mio non è un pulpito, è un raccontare semplicemente quello che si vede.

Oggi, 2024, che vi scrivo questa breve presentazione, posso dirVi che costa molto caro. L'approccio culturale, che ne facciano tesoro soprattutto le nuove generazioni, sono muri di gomma, ma fanno male.

in libreria

"Cosa Succede In Città" Volume II

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Ben rivisti, almeno qui, i nostri occhi si possono incrociare, anche se in modo dissociato, per leggere il racconto del pensiero maturato guardando “Cosa Succede in Città”. Eccoci, quindi, tra gli scritti “pescati”1 dal sito, luogo di pascolo dove si accampa un piccolo presidio informativo in cui raccontare le sensazioni del vivere, la maturazione dell’analisi del vissuto, dell’immaginare e, perché no, desiderare il futuro. E se nei grandi accampamenti del pensiero le strutture rispettano i ritmi di cambiamento propri delle corazze che da una parte appesantiscono, dall’altra rendono più protetti e sicuri, le rapide modifiche delle sensibilità propongono sempre più all’attenzione comune le particolarità, le individualità, le diversità, le minoranze, intese queste ultime, possiamo dirlo, solo in termini aritmetici, di percentuale. ​Della composizione di un universo più ampio, di un modo di essere umani che trova nell’unità e nel riconoscimento dell’esistenza dell’altro la legittimazione di sé stessi, che trova certamente accoglienza nell’amore universale che troppo spesso non trova casa in quella che oggi possiamo chiamare cultura dominante.

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Ho iniziato a scrivere quando, nel mentre mi iniziavo al trading sui mercati finanziari, per restare aggiornato seguivo le cronache e il racconto dell’attualità nei programmi televisivi. In particolare  con riferimento alle news di tipo economico annotando le ripetute crisi aziendali e conseguenti ripercussioni occupazionali, non trovavo riscontro o piena aderenza con la mia esperienza nel vissuto della professione nei contesti aziendali. Pian piano, ho ripercorso le fasi storiche del mio vissuto economico a partire dal 1992 con una riflessione distaccata e quindi metabolizzata attraverso il filtro del tempo, che ha chiarito in me lo scenario, reso più comprensibili i tratti del nostro mondo economico. Dopo il 2008, tutti i settori, ma qualcuno più degli altri, ha cominciato a subire le falcidie delle conseguenze del processo globale senza regole. Quando dall’oggi al domani vedi interi comparti azzerati, quando, con frequenza molto stretta, arrivano le notifiche di aziende che vanno in procedura, tutto ciò che è ordinario, programmato, diventa di colpo emergenza. Ti accorgi, in sostanza, che nella particolarità dell’individualità c’è un qualcosa, una o più cause comuni, che appunto tiene uniti i destini,  e rende omogenea la contabilizzazione delle vicende del passato. continua

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