La precarietà delle fondamenta: quando il problema non è il debito, ma la patologia delle fondamenta della vita economica e finanziaria, il reddito, sua precarietà, sua discontinuità, e, non per ultimo, il suo nanismo nelle economie contemporanee. non solo, ma anche la liquidabilità delle voci patrimoniali, crediti in primis e immobili. Le entrate, queste dimenticate..
“In pratica l’enorme stock di debito che ha finanziato la società globale del consumo ha fatto collassare intere strutture finanziarie tanto da richiedere l’intervento statale per porvi rimedio; il debito non è sparito, è stato semplicemente rinnovato nelle svariate forme, ha assunto titolarità diverse, il senso di disorientamento dei più abili giocatori di tre carte che si sono visti completamente depredare la leadership ne è testimonianza, comunque sempre debito è, che cresce sempre di più.”
Tratto da “Torneranno i sogni?”
La narrazione dei tempi moderni passa attraverso i mezzi di comunicazione, gli strumenti più efficaci e potenti per veicolare, e inculcare, visioni e riformulazioni nell’ambito delle società.
E così, quando è troppo è troppo, cioè quando alcuni messaggi vengono spinti con persistenza martellante, è bene opporre il proprio pensiero, divergente e, se non del tutto, quantomeno integrativo.
Bisogna pur esprimere il proprio punto di vista, se non altro perché se è vero che il futuro è in formazione, la discussione e l’orientamento delle azioni per il futuro è nel presente. Cercherò di farlo senza cadere nella tentazione di confezionare un biscottino, ma solo sostanza del pensiero, più o meno condivisibile, accettabile, rifiutabile, censurabile.
Debito, ancora tu
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