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nel mondo della creatività digitale


nel mondo della creatività digitale

Lo sviluppo della tecnologia, l'integrazione attraverso le vie e gli strumenti di connessione, la diffusione degli attrezzi grafici per assemblare musica, scritti, immagini, pittura, per comunicare emozioni in una sintesi unica. Non solo, esprimere idee e concetti, dire la propria nelle forme nuove di trasferimento del proprio esistere. Un'opportunità incredibile di comunicazione, per le potenzialità di trasferimento delle emozioni, in cui lo strumento che in modo naturale ciascuno utilizza come proprio, quale la pittura, la fotografia, la scrittura, si fondono tra di loro con le potenzialità del digitale, dando vita a nuove espressioni che hanno nella creatività la loro origine. E che producono opere in grado di viaggiare nell'etere e atterrare nel fisico, nell'esposizione, che diventa luogo e tempo di condivisione, in ogni parte del mondo, di cultura, di pensiero, di esperienza. L'affermazione, in sostanza, dell'esistenza di vie di comunicazione extraterritoriale che non chiudono ma aprono alle diverse culture, consentendo se non di superare, ma di integrare la cultura della new age del quartierismo culturale [che non ha nulla a che vedere con l'identità territoriale, con le specificità, le tradizioni culturali di ogni luogo, che hanno, in sè, la caratteristica di essere già presenti, magari desiderosi di essere valorizzati e supportati. Il "quartierismo" come lo chiamo io è l'atteggiamento opposto e contrario all'apertura delle diverse culture e vuole affermare aprioristicamente la prevalenza di una caratteristica, di un pensiero, di una tradizione, di un tratto culturale. E' un qualcosa che contrasta la valorizzazione dei territori perchè ha l'attitudine ad affermare una modalità culturale per il solo fatto di essere a connotazione locale, dimentico, spesso, che l'evoluzione del pensiero, della tecnologia, delle metodiche, nonchè dello spirito e delle sensibilità, è ineludibile e segna marcatamente la connotazione evolutiva delle società e quindi dei territori. Se la globalizzazione estrema senza regole e tutele, tende a cancellare le identità, il localismo esasperato e a sè stante tende a nascondersi diventando autoreferente e quindi escludente delle diverse sensibilità anche solo specifiche dei luoghi e culture di appartenenza). E quindi, con le nuove vie di comunicazione, anche l'identità locale e, non volente, anche il pensiero che tende a chiudere, come bambino capriccioso che non vuole abbandonare il suo contesto di riferimento, potrà scoprire la bellezza del viaggiare nelle dimensioni dello spazio e del tempo nel nostro pianeta. L'arte digitale, certamente un diverso modo, ma di essere comunque fabbri ed artisti di un'emozione. Nel giardino di DisArte, residenza delle emozioni. Seguitemi.

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