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“Siam sempre lì”. Italia campione

Aggiornamento: 15 ago 2023


Italia campione d'Europa.


Siam di nuovo lì, in vetta, che ci vogliamo fare. Qualcosina , da tifoso e appassionato, bisogna pur dire. Non sono un tecnico, nè addetto ai lavori, nè specialista, solo appassionato. Che bello, però. Questa volta è stato un pò diverso dalle altre, se vogliamo, una vittoria che non mi ha sorpreso. Vedere il percorso di questo gruppo, anche se solo da spettatore, è stato bello: mai uno scompenso, mai una fuga dalle idee, sempre una coerenza nell’idea di calcio. Un vero modo nuovo di approcciare al calcio, direi completo, una vera e propria idea di calcio che non è solo tecnica o tattica, è, nel suo insieme, cultura di calcio. Questo è quello che ho visto. Un’idea di calcio che è un sistema di approcciare un gioco, ma anche un’attività organizzata, un modo di coniugare aspetto sportivo, ludico, e quello organizzativo, metodico, che si basa sulla competenza, sulla capacità di avere le idee chiare. Mi ha sorpreso, per quello che ne capisco, l’approccio integrato, la mentalità che va oltre le nostre solite qualità di fare e giocare al calcio. E penso molto si deve alla mentalità direi internazionale del mister, dello staff e di chi ha avviato la ristrutturazione sulle fondamenta di una cocente delusione. C’è molto di mentalità internazionale e c’è molto di crescita culturale degli attori, quindi i giocatori, oltre che lo staff. Spesso si vede solo la parte tecnica, si pensa che il risultato legato al gesto tecnico e alla tattica sia un fatto finito in sè. Invece c’è molto di cultura, non solo sportiva, cioè tecnica dello specifico gioco, ma c’è cultura nella mentalità, nella determinazione all’esercizio, nella flessibilità ad applicare concetti diversi. Perchè quello che abbiamo visto, va molto oltre i singoli risultati. Nel tempo, un tempo ristretto, la squadra ha evidenziato non solo un’identità, ma anche la flessibilità ad adattarsi ai diversi contesti, alle fasi di gioco. Fermo restando il nostro prodottino nazionale, un classico del calcio, tipo negroni o americano o sangria, il nostro è sempre pronto quando ci provocano, quando poco poco ci snobbano, lo tiriamo fuori in grande spolvero e lo serviamo che è una meraviglia. Però qui c’è molto di più. Un calcio propositivo, con un possesso di gioco che non scade mai nella lunga serie di telefonate urbane, da te a me, poi a lui, poi richiama di quà, sempre allo stesso punto d’accapo o al massimo qualche metro più in là in profondità, diciamo il possesso esasperato, o come si chiama nel tempo moderno. Abbiamo intanto una qualità enorme: possiamo bucare in mezzo, cosa difficilissima nel calcio moderno, perchè lì in mezzo abbiamo grandi qualità e non solo una fonte di gioco. E quando non si va da quella parte, proviamo sulle seconde e terze corsie, gioco a terra, soluzione aerea, oppure anche salto dei blocchi e conclusione da fuori. Siamo una fratta di fiori bellissimi, pronti a pizzicarti se ti ci metti in mezzo, che si muove in modo armonioso, compatto sia in fase di attacco che difesa. Equilibrio nei reparti e poi grandi qualità, perchè tutti i giocatori, giocherebbero in qualsiasi squadra del mondo. Non sono d’accordo che non ci sono star, sono tutti campioni. E i risultati si sono visti. Tattica, tecnica, coesione, gruppo, gestione risorse, approccio culturale: non dimentichiamo che quasi tutti giocano in club che sono delle vere e proprie aziende, che per starci devi per forza essere all’altezza non solo tecnicamente. E poi, per chi ha bisogno sempre di ricondurre risultati ad una causa, quindi causa/effetto, in fin dei conti cosa ci interessa. Sappiamo che siamo stati, siamo e saremo, sempre lì, in vetta. Nell’attesa che qualche infaticabile razionale platonico, metta una microcamera e riprenda qualche spermatozoo che si reca in servizio, con la maglia della nazionale mentre fa qualche palleggio per capire come mai siamo così forti, sappiamo che il calcio è nel nostro dna, nella nostra mente e nel nostro cuore. forza azzurri sempre..”


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