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Torneranno i sogni?



TORNERANNO I SOGNI?

Nella sezione "servizi" offro la mia esperienza e competenza per opportunità di lavoro e di collaborazione, una naturale messa a disposizione, la normalità vuole che non si campi d'aria, ma questo non prescinde dalla mia disponibilità a rispondere a qualsiasi domanda sulle mie pubblicazioni, in particolare su "Torneranno i Sogni" a cui sono molto affezionato, in cui il cuore centrale del "racconto" l'ho scritto diversi anni prima della sua pubblicazione. E poi, le appendici conseguenziali nel seguire gli eventi con -Cosa succede in Città-, Volume I e II, quest'ultimo già finito e che pubblicherò appena avrò la possibilità di completare l'editing del lavoro.

Ci tengo a sottolineare l'ovvio, la normalità, anche se il mio scritto, i miei scritti, sono solo piccoli frammenti nel mare dell'offerta letteraria e più in particolare di analisi economica di questo mondo rovesciato, dove il rovescio sembra diventata la normalità, dove i tradizionali modelli di lettura di una società prevalentemente "economica" risultano inadeguati a spiegare lo svolgersi degli eventi, dove la visione alternativa, che ha come elemento di base l'"ingenuità" dell'osservare ciò che accade, è connotata come propaganda "populista" ed in quanto tale è inadeguata, basata non sulla competenza, incapace di affilare il filotto di "se" che tanto piace all'elite accreditata nel suo gioco del golf nei meandri della cultura contemporanea che tende a preservare, riluttante ai cambiamenti. Soprattutto è sorprendente l'asimmetria delle posizioni di forza, la differenza di posizionamento sociale, di potenza di mezzi informativi, di risorse, che vede da una parte, una miriade di Polifemo incapaci di comprendere che in tutte le cose, ed in particolare nella ricerca, a tendere, di un manufatto di "verità", ci deve essere equilibrio, soprattutto se le risposte che si desidera ricevere abbiano alla base un'apertura "equilibrata". E che "piegare" i manufatti nuovi, contemporanei, ai propria desiderata in virtù della propria forza, e poi per analogia interpretare il passato definendone uno "nuovo", è solo deleterio se non, in un accezione più benevola, infantile, sicuramente inadeguato. E così, tornando al concetto di normalità, in genere chi scrive "offre" il suo pensiero, chi riceve e ha il desiderio di conoscere, approfondire, dialogare, nel senso filosofico del porsi quesiti nell'ambito della polis, "chiede", invita, sollecita alla discussione e all'analisi. Ecco che nel mondo rovesciato, lo scritto scomodo e non allineato diventa tutto ciò che non è, ricostruito secondo un immaginato, un interpretato che non si pone il problema di comprendere che protagonisti del racconto sono i temi contenuti, "le problematiche" osservate e vissute, certamente secondo la dimensione dell'anima, del pensiero e dell'esperienza di chi ha scritto, in sostanza un'inadeguatezza del processo critico che è solo l'ennesima evidenza di questo mondo che è certamente rovesciato, lontano dalla configurazione di rovescio per cui gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi, ma che intanto è in movimento verso la rottura delle palafitte che sorreggono un mondo testardo nel non comprendere la necessità dei cambiamenti nelle priorità, per realizzare un mondo più equilibrato, più giusto, in cui tutti possano avere semplicemente migliori condizioni di vita.

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