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Dollaro in poltrona - parte I

Aggiornamento: 16 mag 2023

3-12-20 punto forex Dollaro in poltrona da padrone di casa


















Il dollaro si mette in poltrona. Da buon padrone di casa del Forex, in questo periodo ancora segnato dalla pandemia, ma con una rinnovata prospettiva evolutiva anche nel breve termine, grazie al vaccino, il dollaro si riposa e fa prendere una boccata d’aria all’enorme montagna di debiti nominati in dollari. D’altra parte, sul lato economico, considerata la contrazione dell’espansione economica, le restrizioni generali dei volumi di scambi conseguenti anche alle politiche protezioniste, la borsa continua la sua corsa in quanto consente anche di garantire flussi di plusvalenze, di guadagni, a chi investe e recupera così quello che perde dal lato della produzione di ricchezza. Quando c’è una propensione alta e diffusa all’investimento finanziario di rischio, anche tra investitori non professionali, l’investimento nell’azionario, quello americano, svolge la sua funzione di distributore di ricchezza, mentre le quote di valore create, trovano contropartita negli enormi flussi di liquidità immessi sul mercato. In pratica, non perdono i piccoli, questo potrà succedere se si troveranno appesi al momento in cui l’economia ripartirà e potrà consegnare la staffetta concedendo riposo al mercato finanziario.

Quindi il dollaro, da buon padrone di casa, si riposa in salotto e nel mentre lucida le scarpette e prepara la divisa di gioco, pronta per la ripartenza di scatto dopo la soluzione della pandemia. Siamo quindi sempre in situazione di correlazioni specifiche, dove dollaro/yen si è sganciato dalle dinamiche legate alle borse e viaggia al piccolo trotto. La sterlina da par suo, se ne frega (e, come direbbe la narrazione di S. Antonio nel deserto, con lo spago se lo lega), fluttua per quello che serve, in attesa del superamento della fase pandemica e della definizione dei nuovi assetti commerciali. Si uscirà quindi dalla correlazione specifica Brexit, per assumere una nuova dimensione di correlazione, quando si assesterà il tutto. L’euro si apprezza, di rimando, ritornando in quell’area di prezzo in cui era stato per tanto tempo, anche se giocare sui campi pesanti, non giova alla vecchia Europa, che, con i suoi anni e con l’appesantimento di una condizione poco adatta alla velocità dei tempi moderni, preferirebbe un prato meno faticoso. Si tratta di stringere i denti, respirare e, come si dice, far girare la palla, prendendo tempo e aspettando che la ripersa generale dell’economia, riallargata anche per questioni di politica internazionale, riporti in forza il dollaro, stanco di riposare in salotto, facendolo riapprezzare in virtù di tassi ritoccati al rialzo, e consentendo di conseguenza all’euro di svalutarsi, facendo respirare di più l’economia nostrana. Nell’attesa che nel complesso, la vecchia Europa faccia le riforma necessarie per riappropriarsi di un ruolo competitivo diffuso, bilanciando le forze economiche, dando sostanza al valore della valuta, grazie ad una generalizzata (territorialmente) capacità competitiva delle sue componenti.


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