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La libertà, un diritto individuale

Aggiornamento: 6 nov 2023


La libertà, un diritto individuale, da vivere con il coraggio di cercarla nel rischio dell’amore.


È l’uomo, libero? La libertà individuale, concetto così tanto “stressato” nella nostra contemporaneità, in cui il ruolo centrale della gestione delle decisioni si muove definendo percorsi e modalità di pensiero, oltre che regole di agire.


“Ed oggi l’uomo tecnologico, evoluto, erudito, come può non comprendere il Suo messaggio, che è di una bellezza enorme? Nessuno può abbandonare nessuno, chi ha fatto un percorso più capace e fortunato nel mondo della materialità, spesso sfruttando debolezze altrui, incapacità di analisi, ignoranza, piccolezza, errore, riscopra la bellezza della solidarietà, della libertà, del riconoscimento dell’altro come completamento della propria natura di essere umano. Non chiuda vie, ne apra illimitate, perché tutte confluiscano verso l’unica meta, l’amore. Terreno, ultraterreno, pratico, etereo, infinito, unico.”

A volte la domanda che ci poniamo, per chi crede nell’esistenza di un’entità che è sopra l’uomo, è: se sa che abbiamo bisogno di aiuto nel quotidiano, del pane quotidiano, perché non fa in modo che le esigenze vengano soddisfatte per tutti? (soprattutto per i più deboli?). Torno a un passaggio precedente: così come interverrebbe nelle esigenze del quotidiano, potrebbe intervenire per regolare altre cose, poi altre, infine tutte.

Non c’è ingerenza perché c’è il rispetto della libera determinazione, della libertà di ciascun uomo. Questa libertà è massima, piena, incondizionata, ed è commisurata all’assenza di intervento diretto, se così possiamo dire, nelle questioni che riguardano gli uomini.

Ognuno a modo suo, nel pieno rispetto della libertà individuale, nel rispetto dovuto, se non altro, della decisione sovra-terrena di non intervenire nel regolare la vita di ciascuno, nella via che ci è stata indicata per vivere al meglio la vita terrena secondo l’idea che il Creatore aveva già dall’inizio configurato, ma che non ha voluto trasferirci in modo predefinito proprio per l’amore verso la sua creatura e per non cadere nella tentazione, tutta umana, di compiacere sé stesso (altrimenti non sarebbe Dio).

Ci è stato solo chiesta una cosa: di vivere ciascuno la propria vita per la sua bellezza, un diverso modo di concepire la vita e condividere bellezza terrena e amore spirituale, un amore eterno, ultraterreno. Nella piena facoltà di definire il proprio percorso, ciascuno con la propria indole, dall’inizio fino alla fine, nella libertà che è insita nel nostro essere.


Ancora una volta, la riflessione sulla vicenda umana di Gesù ci soccorre in tal senso, libera da qualsiasi interpretazione legata alla fede ma nell'accezione più scientifica e di rigore scientifico di pensiero. Di fronte al più tragico degli epiloghi, quando bastava un minimo di compromesso rispetto ai suoi insegnamenti per uscire indenne dal flagello, travolto dalla frusta, dal tradimento, dal falso, dalla cooptazione dei gruppi criminali asserviti alla cementificazione del pensiero autoreferente delle strutture codificate, ha opposto il suo libero arbitrio, la decisione, anche nell'estrema condizione, di ribadire pacificamente la propria libertà di determinazione, la propria volontà. In questo, anche il più rigido pensiero scientifico, anche la scienza più estrema, anche il più impettito vogatore della piccola canoa della scienza nel fiume dell'immensità del sapere, che alla piccola variazione delle sue variabili, la spazza via, non può che riconoscere in questo la superiorità invincibile di Dio o di ciò che è il concetto di superiore insito nell'Universo. Nessuna costruzione legale, sociale delle organizzazioni del vivere comune, nessuna oppressione, nessuna calunnia, nessuna produzione di prove false, nessuna falsa testimonianza, nessuna privazione di diritti, nessun prodotto del Banco del Saldo e Stralcio del buon senso, può mai nulla contro la libera determinazione di ciascun uomo. L'esempio di Gesù ci ricorda questo, nulla può nè la scienza, nè la coscienza, rispetto alla libera volontà di rifiutare ogni e qualsiasi determinazione esterna alla singola volontà, che per quanto estrema, conferisce la forza per ingoiare qualsiasi cocktail delle nefandezze di questo mondo.

Tornerò sull’argomento, in modo più completo, quando le verdi praterie consentiranno all’anima di pascolare nella piena libertà dell’essere.

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