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Metaverso reloaded

Aggiornamento: 1 mag 2023

Il fiume virtuale, già esondato nel passato, pervade nel suo incedere inarrestabile, il mondo reale è ciò che è virtuale e sembra reale, ciò che è reale, invece, semplicemente non esiste, perché è vietato parlarne.

Metaverso reloaded di sempre io


Inquietante, semplicemente inquietante. Il Metaverso, il luogo dello spazio virtuale, rompe gli argini e prende forma nel mondo reale, sempre piu’ stordito nella narrazione della riconfigurazione degli spazi e, in primis, della mente e delle anime. E nel mentre l’interstizio in cui non c’è concretezza del fine, c’è il progressivo abbandono del passato, c’è la visione del crollo e delle sue macerie, è il luogo in cui viviamo e osserviamo, storditi senza comprendere ciò che realmente succede, gli eventi che stanno cambiando, in meglio o in peggio, il modo di vivere, il nostro futuro. Il fiume virtuale, già esondato nel passato, pervade nel suo incedere inarrestabile, il mondo reale è ciò che è virtuale e sembra reale, ciò che è reale, invece, semplicemente non esiste, perché è vietato parlarne. E quindi, il tema, è proprio questo: tutto ciò che vediamo, è “palco o realtà?” Un tema delicato da affrontare per chi sente il dovere di raccontare e, cosa ancora più difficile, vive con sofferenza il sentire dell’anima, che anticipa i tempi e che non può spiegare.
Perché la poesia non è metrica, non è tecnica, non è esercizio, non è efficienza, non è sapere, non è indicare, non è sancire, non è subire, non è imporre, non è spiegare, la poesia è, solo, un’enorme sofferenza.”




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